Situazione di massima allerta a Bali, in Indonesia, dove il vulcano Agung ha ripreso la sua attività eruttiva. Sono in tutto 100mila i residenti nei villaggi attorno al vulcano che dovranno abbandonare le loro case e cercare riparo in zone più sicure. A stabilirlo è stata l’agenzia responsabile per la gestione delle calamità naturali di Giacarta.
Occhi puntati, quindi, sui 22 villaggi situati nella zona di esclusione del raggio di dieci chilometri stabilita attorno al vulcano. Le autorità indonesiane hanno innalzato al più alto livello l’allerta dopo che il vulcano ha iniziato ad eruttare lava oltre alla cenere.
Secondo il portavoce dell’agenzia responsabile per la gestione delle calamità naturali, Sutopo Nugroho, “le emissioni esplosive occasionali indicano la possibilità di un’eruzione imminente“. Ai residenti è stato chiesto di evitare un’ampia zona a rischio attorno al vulcano per un raggio di dieci chilometri.
L’aeroporto internazionale di Bali, Ngurah Rai è stato chiuso. Le autorità hanno deciso la chiusura anche dello scalo internazionale della vicina isola di Lombok. L’ultima volta che l’allarme per il vulcano è stato portato al suo massimo livello è stato il 22 settembre scorso, quando circa 130mila persone sono fuggite per cercare rifugio in luoghi più sicuri.