Una nuova strage nel Sinai firmata, con ogni probabilità, dall’Isis. Una bomba è stata fatta esplodere dentro una moschea provocando 235 morti e 125 feriti, scrive l’agenzia egiziana Mena. Fonti del posto hanno riferiti all’ANSA che i morti sono 125.. Lo rendono noto fonti della sicurezza e mediche egiziane. L’attacco è stato condotto piazzando una “bomba all’interno” del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo l’esplosione.
La moschea attaccata si trova in un piccolo centro, Bir El Abd, e i fedeli “sono stati presi di mira da terroristi che li aspettavano davanti alla porta”, riporta l’Ansa. L’attentato è avvenuto durante la preghiera del venerdì islamico. Nel Sinai settentrionale è attivo un gruppo jihadista alleato dell’Isis.
Il luogo sacro “è frequentato dalla tribù Sawarka, la maggiore del nord del Sinai e, in generale, conosciuta per la propria collaborazione con l’esercito e le forze dell’ordine nella lotta contro l’Isis”. La moschea si trova in una zona desertica “a 60 km da Al Arish”, il capoluogo del Sinai settentrionale, e “a 30 da Bir El Abd”.
Proprio la posizione decentrata sta allungando notevolmente i tempi dell’arrivo di ambulanze e forze di sicurezza.
“Ci vendicheremo, le forze armate risponderanno con forza brutale”, ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi.