Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati in materia di pubblica amministrazione, è questa l’accusa contestata dai carabinieri nei confronti di diversi indagati nelle province di Caserta, Napoli e Salerno. I militari di Santa Maria Capua Vetere e quelli della sezione di polizia giudiziaria della procura samaritana, hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare emessa dal gip del locale Tribunale, su richiesta della Procura.
Finisce nuovamente in carcere l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Biagio Di Muro, già arrestato nel 2016, mentre rivestiva la carica di primo cittadino, nell’ambito di un’indagine anticamorra. È stato ritenuto a capo di un’associazione a delinquere che gestiva, per fini di ritorno elettorale, nomine e appalti nel settore delle politiche sociali, aggiudicando a coop compiacenti progetti finanziati dall’Inps e dal Governo, attraverso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, come l’Home Care Premium, progetto promosso dall’INPS e destinato agli ex dipendenti INPDAP.
Tra gli indagati, 35 in tutto, figura anche l’attuale deputata del Pd Camilla Sgambato (per abuso di ufficio), che risiede proprio a Santa Maria Capua Vetere. Alla Sgambato è contestata una “raccomandazione” a favore di un componente dell’ufficio di piano dell’Ambito C8.
Nel provvedimento emesso dal Gip viene citato anche il consigliere regionale nonché presidente del Pd Campano Stefano Graziano (non indagato), che sarebbe stato il beneficiario, nella campagna per le Regionali 2015, dei voti richiesti in modo illecito da Di Muro ai rappresentanti delle coop in cambio dell’aggiudicazione degli appalti.