Sono accusati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, tentata truffa aggravata ai danni dello Stato e corruzione, i tre pubblici ufficiali dell’Agenzia delle Dogane “Roma 2” – Servizio Operativo Territoriale – finiti in manette all’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.
Gli indagati, secondo l’accusa, farebbero parte di un sodalizio criminale internazionale, operante tra lo scalo aeroportuale di Fiumicino e la Capitale. I tre funzionari apponevano il timbro doganale, autorizzando alcuni cittadini cinesi al rimborso Iva su delle fatture relative a merce, per lo più capi di abbigliamento, scarpe e borse di note griffe, acquistata in Italia e fittiziamente destinata all’esportazione in Cina.
Su richiesta dei cittadini cinesi, omettevano di controllare i requisiti che il viaggiatore avrebbe dovuto possedere al fine di ottenere il citato rimborso Iva. Precisamente, non controllavano la merce oggetto della fattura e non verificavano l’esistenza di un biglietto aereo valido con destinazione verso un paese che si trova al di fuori della Comunità Europea. Durante l’indagine sono state bloccate circa 40.000 fatture ingiustamente autorizzate.