L’operazione antidroga “Smoke Snake” della Guardia di Finanza di Caserta ha portato all’arresto di 26 persone (21 in carcere e 5 ai domiciliari) e al sequestrato di beni per oltre mezzo milione di euro. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
In azione sono entrati oltre 100 militari del comando provinciale. Gli indagati sono accusati di aver costituito e partecipato ad un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata all’importazione di droga dall’Albania e alla successiva distribuzione nelle piazze di spaccio della provincia napoletana e casertana.
L’indagine, sviluppata dal mese di maggio 2016, ha già portato all’arresto di nove persone e al sequestro di 38 kg di marijuana e di 7,4 chilogrammi di eroina ”cobret”.
Le indagini sono iniziate nel maggio 2016 quando i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise mettevano sotto stretta osservazione una rete di spaccio operante nelle zone di Marcianise, Capodrise, Macerata Campania e Portico di Caserta.
Questa prima fase si concludeva con il sequestro di oltre 250 dosi di eroina del tipo “Cobret” e l’arresto dei 4 spacciatori componenti l’associazione a delinquere. Dalle successive indagini, infatti, emergeva che nella zona tra Casandrino, Grumo Nevano, Melito ed Acerra era operante una rete collaudata di trafficanti che collaboravano stabilmente tra loro per importare l’eroina dall’estero.
Un vero e proprio cartello di 4 grossisti che si accordavano per mettere insieme i capitali necessari a fare acquisti cumulativi per poi dividere le quantità da distribuire sul territorio per mezzo delle proprie squadre di spacciatori al dettaglio. Al servizio comune dell’organizzazione vi era anche una rete di intermediari e corrieri sempre pronti ad entrare in azione per la consegna della droga e per il suo materiale trasporto in Italia.
Un collaudato sistema di approvvigionamento che garantiva un flusso continuo di droga proveniente dalla Turchia e dall’Olanda, fatta entrare in Italia sempre attraverso l’Albania. Per tale motivo è stato attivato dalla Procura di Napoli un canale di collaborazione giudiziaria con la magistratura albanese che ha permesso la rapida acquisizione di importanti informazioni sul gruppo criminale
In concomitanza con gli arresti, il pm procedente ha anche disposto d’urgenza il sequestro, finalizzato alla successiva confisca, di tutti i beni nella disponibilità degli indagati, il cui possesso non è risultato giustificato rispetto ai minimi redditi leciti dagli stessi dichiarati.
Le Fiamme Gialle hanno bloccato le disponibilità liquide riconducibili a ben 65 rapporti finanziari, un appartamento e una cantina siti a Casandrino, 2 ditte di autotrasporto site in Napoli e in Mugnano, un internet point di Acerra, 2 panifici siti a Casandrino e a Grumo Nevano e una Fiat 500 XL intestata ad un prestanome.