Niente da fare per Siria, la cagnolina di 11 anni sepolta viva da due anziani a Zanica, in provincia di Bergamo. Il proprietario di 77 anni e il complice di 83, scoperto che la cagnolina soffriva di tumore, avevano deciso di liberarsene prima picchiandola a bastonate e poi, credendola morta, seppellendola viva in un campo. A soccorrerla un passante allarmato dai guaiti emessi dalla cagnolina che era riuscita a riemergere conla testa dal terreno.
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Ma ieri la triste notizia data dal sindaco di Zanica: Siria non ce l’ha fatta nonostante le cure prestate dai veterinari della Clinica Orobica di Azzano San Paolo. I due anziani sono stati denunciati e allo stato attuale, si aggrava la loro posizione. Sono infatti accusati di maltrattamenti e la morte di Siria aumenta la gravità del reato.
Su quanto avvenuto si è pronunciata la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi: “Sono affranta e addolorata per la morte della piccola Siria, ma anche profondamente indignata per un crimine così crudele e aberrante, contrario ai più elementari principi di pietà. Ci costituiremo parte civile nel giudizio contro gli aguzzini della cagnetta. E anche se nessuna punizione potrà rendere giustizia alla povera Siria – prosegue Rocchi – auspico che costoro, in caso di condanna, siano puniti con una pena esemplare. Purtroppo in questi mesi stiamo assistendo a una recrudescenza di comportamenti delittuosi ai danni gli animali: a tutti deve essere chiaro – conclude – che si tratta di crimini gravissimi, inconciliabili con il livello di civiltà di cui pretendiamo di essere portatori. Crimini che sono spesso associati a situazioni di vera emergenza sociale”.