Il brasiliano che nel luglio scorso aveva aggredito con l’acido un architetto 43enne è stato condannato a 8 anni di carcere per lesioni gravissime. Il 29enne aveva avuto una relazione con il professionista che, a suo dire, lo avrebbe costretto a prostituirsi sotto la minaccia di diffondere in rete sue foto compromettenti.
La decisione è stata presa dal gup Marco Del Vecchio al termine del processo abbreviato, con lo sconto di un terzo sulla pena, superando la richiesta della Procura che era di 6 anni. Il sudamericano aveva lanciato contro l’architetto il contenuto di una bottiglia di idraulico liquido. “Mi ricattava“, ha raccontato il brasiliano, difeso dal legale Daniele Barelli.
L’aggressore, irregolare e incensurato, aveva spiegato subito dopo il fermo di avere avuto una “relazione” con il professionista, rappresentato come parte civile nel processo dal legale Michele Ribaudo, e di essere stato vittima di un ricatto a sfondo sessuale. “Mi costringeva a prostituirmi con altri e a consegnargli i guadagni”.
Il fatto che il 29enne avesse portato la bottiglia di disgorgante all’incontro dimostra, secondo gli inquirenti, che si trattava di un piano premeditato e non di un gesto impulsivo arrivato al culmine di una lite tra i due. Il liquido corrosivo colpì l’architetto al volto e al collo.