Gigi Buffon va a caccia del suo sesto Mondiale. Il portierone azzurro, in un’intervista ai microfoni di Rai Sport, ha presentato la sfida con la Svezia, facendo un parallelo con lo spareggio del 1997, quando debuttò in Nazionale: “Avrei fatto volentieri a meno di questo simpatico ricorso storico. Allora ero più spavaldo, nel corso degli anni maturi e impari a contare fino a dieci prima di parlare. Se vent’anni fa ero sicuro di andare al Mondiale, adesso posso dire che stiamo lavorando per farlo. Per me, la qualificazione vorrebbe dire entrare nella leggenda”.
“La Svezia – prosegue Buffon – è una formazione metodica, che fa sempre le stesse cose, ma le fa bene. Una di quelle squadre con cui non basta giocare da 6, ci vuole una prestazione da 7 a livello di collettivo e anche sul piano individuale. Il biscotto di Euro 2004 è un ricordo ormai lontano, fu un’eliminazione bruciante ma una squadra forte deve essere in grado di contare solo su sé stessa”.
Nella chiosa, un saluto ad Andrea Pirlo, che ha appena lasciato il calcio giocato: “Gli ho detto che deve essere orgoglioso della sua carriera”.