Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia sulla pena accessoria al dirigente scolastico friulano Livio Bearzi. Il provvedimento ha così condonato l’interdizione dai pubblici uffici che gli era stata applicata a seguito della condanna per il crollo del Convitto scolastico de L’Aquila, in cui morirono alcuni studenti durante il terremoto del 2009.
Lo ha riferito all’ANSA il suo avvocato, Stefano Buonocore, esprimendo “grande soddisfazione”. Adesso potrà tornare al lavoro.
Bearzi, che era stato condannato a quattro anni di reclusione per il crollo del convitto scolastico de L’Aquila nel 2009, in cui morirono otto studenti, aveva già ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Trieste l’affidamento in prova ai servizi sociali. Tuttora sta svolgendo l’attività di volontariato presso un consorzio che si occupa di accoglienza ai profughi.
La misura, confermata nell’aprile 2016 dal Tribunale di Trieste, gli era stata concessa in via provvisoria dal Magistrato di Sorveglianza di Udine il 23 dicembre 2015. All’epoca il provvedimento gli aveva consentito di uscire dal carcere, in cui era rinchiuso dal 10 novembre 2015 in seguito all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Corte d’Appello de L’Aquila.