Lo schema della sospensione del meccanismo dell’adeguamento all’aspettativa di vita, già attivo per la categoria dei lavori usuranti, presto potrebbe riguardare anche chi svolge attività gravose come operai edili, conciatori, macchinisti e ferrovieri, camionisti, infermieri che lavorano su turni, facchini o addetti alle pulizie, spazzini e maestre d’asilo.
Queste sono le stesse categorie professionali che possono chiedere l’indennità dell’Ape social al compimento dei 63 anni, con 36 anni di contributi. Secondo il Messaggero, si tratta di una platea disegnata con molta attenzione lo scorso autunno quando venne inserito nella legge di bilancio un pacchetto di misure previdenziali.
La categoria dei lavori usuranti è diversa e più ristretta rispetto a quella delle attività gravose. Ne fanno parte minatori, palombari, addetti agli altiforni, lavoratori impegnati in spazi particolarmente stretti, oppure in turni notturni continuativi e ancora addetti alla catena e autisti di mezzi pubblici.
Quest’ultimi avevano già la possibilità di andare in pensione con il vecchio sistema delle quote ad un’ età che va a seconda delle singole sottocategorie dai 61 a 7 mesi a 64 anni e 7 mesi. A questo regime particolare è stata poi aggiunta la sospensione fino al 2026 dell’adeguamento all’aspettativa di vita.