Alla vigilia della sfida di Champions League tra il suo Chelsea e la Roma, Alvaro Morata si intervista in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Il centravanti spagnolo ha parlato così del suo ambientamento in Inghilterra alla corte di Antonio Conte: “Sono stato fortunato perché lo conoscevo già e non ho avuto problemi a ritrovarmi nelle sue idee di calcio. Lui è molto esigente, ma sa valorizzare al meglio i calciatori. Poi qui ci sono già tanti altri spagnoli, da Marcos Alonso a Fabregas e Azpilicueta, e questo ha semplificato le cose”.
Inevitabile uno sguardo al passato italiano, con la maglia della Juventus: “Non sarei mai voluto andare via da Torino, sono arrivato che ero un ragazzo e dopo due stagioni ero un giocatore vero, in Italia ho anche conosciuto mia moglie Alice. Sono tornato al Real Madrid solo perché c’erano degli accordi contrattuali da rispettare, ma lì mi hanno trattato come il ragazzino che era partito due anni prima”.
Nella chiosa, un commento sulla gara di domani e sul girone di Champions: “La Roma mi ha impressionato nella partita d’andata, avrebbe meritato di vincere. Adesso, però, si riparte da zero, e dopo tre vittorie consecutive la nostra fiducia è aumentata. Penso comunque che i giallorossi siano più competitivi dell’Atletico per qualificarsi”.