Per la quarta volta in carriera, Lewis Hamilton è campione del mondo di Formula 1. Nel GP del Messico, pirotecnico come non se ne vedevano da tempo, l’inglese ha dato vita a una grande rimonta, centrando la nona piazza e ottenendo i punti sufficienti a garantirgli la corona iridata. Quarto posto per Vettel, anche lui impegnato in una rincorsa sin dai primi giri. Per onore di cronaca, a vincere sul circuito di Città del Messico è stato Verstappen, davanti a Bottas e Raikkonen.
In partenza, salta subito il banco: Vettel, partito dalla pole position, si tocca con Verstappen, danneggiando l’ala della sua Ferrari, e successivamente con la Mercedes di Hamilton, provocando una foratura all’inglese, costretto, come il ferrarista, a tornare ai box. I due, così, iniziano una gara in salita, tentando la disperata rimonta.
Verstappen conduce, nel frattempo, gara di testa in solitaria, mentre il compagno di scuderia Ricciardo è costretto al secondo ritiro consecutivo per un problema al motore. Vettel dà il via alla sua rimonta, recuperando ben più rapidamente rispetto a Hamilton, che resta insabbiato a lungo in ultima posizione, prima di riuscire a scalzare Sainz. Raikkonen, dopo una partenza complicata, trova col passare dei giri il suo miglior ritmo e riesce a portarsi, a metà gara, in zona podio, alle spalle dell’olandese e di Bottas.
Nella seconda parte di gara il leader del mondiale piloti riesce a infilare in rapida successione Wehrlein, Gasly ed Ericsson, agganciando la dodicesima posizione. Vettel, consapevole della rimonta del rivale, spinge sull’acceleratore per centrare un piazzamento migliore, sorpassando Perez, Stroll e Ocon. Raikkonen, però, è troppo lontano per potergli cedere la terza piazza. Nel frattempo, Hamilton e Alonso danno vita a un grandissimo duello per la nona posizione, chiuso con il sorpasso da parte dell’inglese a tre giri dal termine.