Il governo ha posto cinque questioni di fiducia all’Aula del Senato su sei articoli del Rosatellum 2.0. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro. L’Aula ha intanto respinto con alzata di mano le questioni pregiudiziali presentate da M5S e Sinistra Italiana contro la riforma della legge elettorale.
No anche alla questione sospensiva presentata dal M5S che aveva chiesto di votare a scrutinio segreto solo la parte dei rispettivi documenti che riguarda le minoranze linguistiche, materia per la quale il Regolamento del Senato autorizza il voto segreto.
Karl Zelelr commenta ironico: “Grazie colleghi di M5S per l’attenzione alle minoranze linguistiche. Tutti gli emendamenti di M5s sono tutti volti a discriminare le minoranze linguistiche, e non a tutelarle”. “L’eventuale fiducia sulla legge elettorale – commenta Roberto Speranza a Radio Capital – non sarà l’ultimo voto di questa legislatura ma il primo della prossima: vorrà dire che avremo le larghe intese Fi-Pd. Io chiedo al Pd di fermarsi“.
“Una scusa” quella del voto segreto, secondo Cecilia Guerra (Mdp) per mettere la fiducia e blindare così il testo. I lavori della Commissione, che sarebbero dovuti andare avanti ad oltranza per votare tutti i 179 emendamenti sono iniziati con l’illustrazione delle proposte di modifica da parte di M5s, Mdp e Si.
“Noi votiamo contro queste fiducie e quindi come Mdp usciamo anche formalmente da questa maggioranza”, ha affermato la capogruppo di Articolo 1-Mdp, Cecilia Guerra, lasciando la conferenza che è stata convocata per mettere a punto il calendario dei lavori del Senato sulla legge elettorale.