L’Ue si avvicina a passo spedito verso la modifica del regolamento di Dublino sui migranti. La commissione libertà civili del Parlamento europeo ha infatti dato il primo via libera alla progetto di revisione firmato dalla relatrice svedese Cecilia Wikstrom. Il testo è passato con 43 sì e 16 no.
Tra le novità principali ci sono l’abolizione del principio del Paese di primo ingresso e l’introduzione di un sistema automatico e permanente di ricollocamenti in tutti i Paesi dell’Ue. “Ha vinto l’Italia. Più sicurezza e più solidarietà tra Paesi membri, senza dover gravare solo sull’Italia nell’accoglienza dei migranti”, ha dichiarato l’europarlamentare Fi Lara Comi, vicepresidente del gruppo Ppe.
“Questa mattina, finalmente, il Parlamento Europeo ha dato il segnale che da tempo i cittadini chiedevano alle Istituzioni, con l’avvio della riforma del nuovo Regolamento di Dublino – ha aggiunto la Comi – Finalmente dovrà essere l’intera Europa – ha sottolineato Comi- a doversi fare carico dell’accoglienza dei richiedenti asilo e delle varie attività di assistenza, controllo e sicurezza; i migranti dovranno in particolare essere ridistribuiti in modo automatico fra tutti i paesi membri”.
Più prudente il capogruppo socialista al Parlamento europeo Gianni Pittella: “La palla ora è nel campo del consiglio e li esortiamo ad agire in modo che possiamo finalizzare queste proposte. Solo un vero sistema d’asilo europeo è accettabile, non sosterremo alcun accordo che non rimpiazzi il principio del Paese di primo ingresso”.
“Non c’è nulla da festeggiare, nel testo della riforma di Dublino c’è scritto l’esatto contrario di quanto Forza Italia e Pd stanno raccontando agli italiani. Si tratta di un vergognoso passo indietro, non viene introdotto un meccanismo automatico per i ricollocamenti e, anzi, tutti i migranti economici resteranno dove arrivano: in Italia”, ha affermato l’europarlamentare grillino Laura Ferrara.
“I migranti economici resteranno in Italia e sappiamo quanto sia difficile rimpatriarli in assenza di accordi bilaterali. Così come resteranno in Italia i migranti ritenuti, a seguito di verifiche, potenzialmente pericolosi”, ha concluso Ferrara.