Dopo mesi di sanguinosi combattimenti, Raqqa, la capitale del Califfato, è stata liberata. Lo riferisce l’Osservatorio per i diritti umani (Ondus). Le milizie filo-Usa hanno già issato la propria bandiera all’interno dello stadio, ultimo bastione siriano dell’Isis.
Al momento si registrano sporadici combattimenti in alcune sacche di resistenza di jihadisti dello Stato islamico. Secondo quanto riferisce a Efe il portavoce del Consiglio militare di Manbech, Shervan Darwish:”Ancora si combatte nello stadio e nelle immediate vicinanze e continua l’operazione di controllo”.
“Non possiamo ancora dire che la città è stata del tutto liberata”, conclude la formazione di Darwish che fa parte delle Fsd, le Forze democratiche siriane, alleanze di milizie curde e arabe appoggiate dagli Usa. E i numeri sulle vittime del conflitto restano drammatici: 3.250 morti, tra i quali 1.130 civili.
Secondo l’Osservatorio per i diritti umani Ondus “altre centinaia di persone mancano ancora all’appello e potrebbero essere rimaste sepolte vive nelle loro case bombardate dai raid aerei”.