Il Titanic di Lego, lungo 7 metri e ospitato dal Museo Guido Reno District di Roma, è andato letteralmente a pezzi. A causare la rottura di buona parte dell’opera d’arte due bambini di 10 e 12 anni che, poco prima della chiusura della mostra Brikmania dedidata appunto alle opere di Lego, sono riusciti a salire di nascosto sopra la nave, mandando in fumo il lavoro fatto per costruirla. La famiglia è stata multata ma ha già fatto sapere che non pagherà.
A scoprire il danno il personale della reception che in quel momento stava effettuando dei controlli nella struttura. L’opera d’arte è stata già ripristinata al 90% dagli artisti chiamati per l’emergenza, ma prima che sia conclusa bisognerà attendere: migliaia di lego sono infatti stati gravemente danneggiati dai bambini che, saltandoci sopra, ne hanno causato la rottura.
I genitori hanno tentato di aiutare il personale nel recupero della nave, talmente fossero costernati e dispiaciuti per quanto accaduto. “Non è ancora tornata del tutto come prima, ma è già esposta l’opera d’arte realizzata con i LEGO – si legge in una nota stampa delle Mostre Guido Reni District – riproducente la nave da crociera Titanic rimasta danneggiata alla mostra Brikmania, dall’assalto incontrollato di due fratellini romani di 10 e 12 anni sfuggiti all’attenzione dei genitori”.
“Il Titanic è già visibile in mostra grazie alla bravura e al tempismo degli artisti che in una notte hanno ricollocato nell’opera quasi tutti i pezzi mancanti – commentano gli organizzatori e produttori della mostra – ora si tratta di rintracciare nelle raccolte quegli elementi più difficili da trovare tra cui la minifigura femminile degli innamorati sulla prua che per ora abbiamo sostituito da una che ci assomiglia. Abbiamo dovuto aumentare i controlli con le hostess e gli steward dopo questo danno inaspettato”.
“Nel frattempo i genitori dei due bambini hanno fatto sapere che non sono disposti a sostenere il costo del danno che ammonta a circa 1500 euro perché attribuiscono alla produzione della mostra una parte di responsabilità per non aver protetto maggiormente le opere esposte. Ci hanno chiesto di giustificare nel dettaglio i costi, che comprendono non solo i mattoncini distrutti o mancanti ma anche la manodopera impiegata per risistemarli – aggiungono gli organizzatori – ci hanno chiesto che il totale gli venga scontato per il fatto che hanno collaborato a raccogliere i pezzi nell’immediato dell’accaduto. Abbiamo fatto notare che sia all’ingresso della mostra che nel portale internet del polo culturale che la ospita assieme ad altre tre esposizioni, www.guidorenimostre.it, è indicato con chiarezza l’assoluto divieto di toccare le opere esposte e che in mostra esiste un’area ludica apposita dove i bambini sperimentare le costruzioni dando sfogo alla fantasia. Stiamo comunque agendo per farci risarcire anche attraverso la polizza assicurativa”.
Foto:AuroraB