La Manovra da 20 miliardi è pronta al varo | Dagli investimenti agli sgravi, ecco le novità

di Redazione

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La Manovra da 20 miliardi è pronta al varo | Dagli investimenti agli sgravi, ecco le novità

| lunedì 16 Ottobre 2017 - 09:49

Efficace e compatta“, così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha definito la Manovra 2018 da 20 miliardi. I quattro cardini della legge di Bilancio saranno gli incentivi agli investimenti, il rinnovo del contratto degli statali, la decontribuzione per le assunzioni stabili dei giovani e il rafforzamento del reddito di inclusione.

 

Gli sgravi per i giovani ammontano a 338 milioni nel 2018 per poi salire esponenzialmente: si parla di un taglio del 50% dei contributi per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato. Si discute sulla fascia di età (under 29 o under 32, anche se indiscrezioni di stampa parlano di under 35 almeno per il primo anno) e dall’ampiezza della platea (il tetto allo sconto sarà da fissare a 4.030 o a 3.250 euro). Lo sgravio dovrebbe arrivare invece al 100% per il Sud.

Quanto al nuovo reddito di inclusione, il governo punta a mettere sul piatto 600 milioni in più nel 2018, 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Sembra invece per il momento escluso che il ticket sulla specialistica possa essere cancellato tout court. Più verosimile una riduzione parziale o differenziata a secondo del tipo di esame da effettuare o della Regione in cui lo si richiede.

L’ecobonus sarà confermato anche nel 2018, con uno sconto fiscale al 50% anziché al 65% per le finestre o le caldaie a condensazione, ma verrà allargato anche agli incapienti grazie alla possibilità di cessione del credito. Una delle ipotesi è di legare l’entità dello sconto all’obiettivo di miglioramento energetico raggiunto.

Capitolo imprese. I superammortamenti dovrebbero essere confermati anche se leggermente più bassi, si parla del 130%. Non verrebbe toccato invece l’iperammortamento al 250%. In arrivo anche il nuovo credito d’imposta al 50% per le spese in formazione digitale 4.0.

Buone notizie per i dipendenti pubblici, il cui aumento da 85 euro in busta paga costerebbe 1,6 miliardi. A crescere sarebbero anche gli stipendi dei presidi, che verranno gradualmente equiparati ai dirigenti pubblici, e quelli dei professori. Nel capitolo scuola, il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli chiede anche una serie di assunzioni per i bidelli.

Per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali sono in arrivo 300 milioni nel 2018, 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020. La fatturazione elettronica dovrebbe diventare quindi obbligatoria per le imprese solo nel 2019. La web tax dovrebbe essere aggiunta in Parlamento, così come i correttivi allo spesometro e gli incentivi all’utilizzo del Pos.

Infine i bonus per i 18enni. Il bonus cultura da 500 euro potrebbe essere rinnovato, con un costo di 290 milioni. In forse le detrazioni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, mentre qualche stanziamento potrebbe arrivare, anche quest’anno, per le Province. Per favorire le donne, si pensa invece ad uno “sconto” sull’Ape social di 6 mesi per figlio, per un massimo di 2 anni.

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