Buone notizie per il lavoratori di Almaviva Contact. L’azienda ha infatti stabilito lo stop temporaneo al trasferimento dei lavoratori, dalla sede di Milano in Calabria. È quindi andato a buon fine l’appello del ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda.
L’azienda, “consapevole della complessità della situazione, accoglie con responsabilità l’appello del governo a sospendere le misure finora adottate, in attesa dell’incontro in sede ministeriale, previsto nei prossimi giorni”. Almaviva precisa di aver “preso atto che la consultazione tra i lavoratori della sede di Milano ha respinto l’ipotesi di accordo sottoscritta nei giorni scorsi dalla maggioranza delle rappresentanze sindacali aziendali, diretta a fronteggiare la definitiva cessazione di un rilevante contratto da tempo gestito nel sito milanese”.
“Il mancato rinnovo del contratto da parte del cliente, peraltro contrariamente ad una consolidata prassi di rinnovo basata sul confronto competitivo, ha determinato per Milano una riduzione pari al 25% delle attività, generando una condizione di esubero del personale e di non equilibrio del centro produttivo”, aggiunge una nota dell’azienda.
“Una condizione che, in assenza di una nuova gara per l’assegnazione delle stesse attività da parte del committente, ha eluso l’applicazione delle clausole sociali a salvaguardia dell’occupazione, previste dalla legge. A fronte di tale situazione, Almaviva Contact ha attivato per tempo un confronto responsabile e trasparente con le Rappresentanze Sindacali Aziendali, al fine di identificare un accordo fondato su soluzioni possibili e percorso condiviso“.
Dopo oltre due mesi di colloqui, puntualizza Almaviva, “l’ipotesi di intesa sottoscritta con la maggioranza delle RSU della sede milanese, aveva previsto una serie di misure volte al recupero di efficienze e produttività del centro, senza alcuna iniziativa relativa al costo del lavoro, accompagnate dal ricorso ad un ammortizzatore sociale di breve periodo, diretto alla riconversione e formazione del solo personale in condizione di esubero. Va sottolineato che gli interventi contenuti nell’accordo avrebbero fatto registrare, sia sul piano organizzativo che sui livelli di reddito dei lavoratori, un impatto inferiore alla totalità degli accordi firmati negli ultimi cinque anni dalle stesse organizzazioni sindacali del settore in situazioni analoghe. L’esito negativo della consultazione, nelle condizioni date, ha imposto di assumere con tempestività tutte le misure ineludibili e consentite dal contratto al fine di minimizzare le conseguenze negative per l’insieme dei lavoratori e per le attività del centro di Milano”.