Negli ultimi giorni il Grande Fratello Vip è finito sotto attacco da parte del Moige, l’associazione “Movimento Genitori Italiano”: dopo il bidet di Cecilia Rodriguez, l’associazione ha creato una petizione per far chiudere il reality show, perché ritenuto inaccettabile e un programma trash.
Ecco cosa si legge nella raccolta firme: “Il programma ‘Grande Fratello VIP’, in onda ogni lunedì sera su Canale Cinque, è inaccettabile: assistiamo ad ogni puntata ad un’esplosione di indecenza, volgarità e disprezzo. Le telecamere spesso inquadrano scene da evitare in prima serata, lesive della privacy e irrispettose del minore, come nel caso dello scandaloso bidet della Rodriguez in diretta TV. Non mancano accesi litigi, imprecazioni che costano fortunatamente squalificazioni (come quella di Predolin), minacce gratuite (come quella dell’impulsivo Rodriguez ai danni di Bossari) e insulti (come le affermazioni pesanti contro Malgioglio). È inammissibile che vengano trasmessi programmi così scadenti, di tale squallore e bassezza culturale, offensivi per la dignità di tutti gli spettatori adulti e minori che siano”.
Mediaset ha voluto rispondere alla petizione fatta dal Moige con un comunicato ufficiale: “In merito alla petizione pubblica con cui un’associazione pretenderebbe di interrompere il programma “Grande Fratello Vip” in onda su Canale 5, Mediaset precisa quanto segue. Tutti i programmi Mediaset rispettano le norme e i principi che regolano il sistema radiotelevisivo. E non potrebbe essere altrimenti dal punto di vista legale. Ma oltre ai vincoli di legge, Mediaset esprime una propria responsabilità editoriale che caratterizza quotidianamente l’attività televisiva del Gruppo. Tanto è vero che Mediaset, per prima e di propria iniziativa, ha introdotto già nel 1994 la segnaletica semaforica (i cosiddetti ‘bollini’ verdi, rossi e gialli) che aiuta le famiglie a orientarsi nella programmazione.E’ comprensibile che singole associazioni possano non apprezzare alcune trasmissioni e in questi casi esistono due diversi livelli di protezione: il telecomando e il sistema “parental control” cha assicura a ogni famiglia la possibilità di regolare l’accesso televisivo ai minori. Pretendere oggi di chiudere programmi televisivi suona assurdo e anacronistico, quando il vero tema riguarda l’accesso indiscriminato del pubblico di ogni età al mondo Internet su cui non è esercitato alcun controllo”.