Una svolta improvvisa, forse decisiva, sul caso Battisti, il terrorista italiano latitante in Brasile. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha infatti dichiarato: “Sono stati assolutamente fatti tutti i passi necessari per l’estradizione di Cesare Battisti. Questo non è il momento di commentare ma di lavorare con grande determinazione”. “Se il Brasile confermerà la mia estradizione in Italia mi consegneranno alla morte”, ha comandato l’ex terrorista.
Intanto la polizia federale brasiliana sta “monitorando ogni passo” del terrorista da quando ha ottenuto la libertà provvisoria seguita all’arresto per sospetto traffico di valuta a Corumbà. Gli agenti, scrive il sito del quotidiano “O Estado de S.Paulo”, hanno ricevuto l’ordine di fotografare la casa di Cananeia, sul lungomare di San Paolo, dove Battisti ha dichiarato di aver stabilito la propria residenza, per confermare la sua presenza sul posto.
Gli avvocati di Battisti si sono detti comunque convinti che Temer non autorizzerà l’estradizione in Italia: “Siamo fiduciosi che il presidente della Repubblica, noto docente di Diritto costituzionale, rispetterà le norme brasiliane, nonostante le pressioni politiche interne ed esterne”, .
“Battisti non ha nulla di eroico e molto di criminale” e “prima viene in Italia a scontare la sua pena meglio è”. ha detto il sottosegretario agli Affari europei Sandron Gozi. “Adesso dobbiamo solo esprimere rispetto per le decisioni del presidente brasiliano e per le sue valutazioni che attendiamo con grande fiducia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano, “Noi abbiamo fatto un grande lavoro – ha concluso – meno proclami si fanno in questo momento più probabilità ci sono di arrivare all’obiettivo”.