Secondo i dati Istat, i cittadini non comunitari che ogni anno acquisiscono la cittadinanza italiana sono stati 184.638 nel 2016, quando nel 2015 erano meno di 50mila. Gli under 30 sono il 51,3% del totale. La provenienza dei nuovi italiani è soprattutto, nel 2016, dall’Albania (36.920) e dal Marocco (35.212), che insieme rappresentano oltre il 39% del totale.
Al primo gennaio 2017 sono 3.714.137 i cittadini non comunitari ad avere regolare permesso di soggiorno in Italia. Circa i due terzi del calo delle richieste di permessi (217mila in meno) è dovuto alle nuove procedure di trattamento dati che rendono più facile la verifica delle posizioni dubbie.
La diminuzione riguarda soprattutto le migrazioni per lavoro (12.873): con un – 41% rispetto al 2015, rappresentano ormai solo il 5,7% dei nuovi permessi. Il calo della richiesta di permessi di soggiorno riguarda in particolare i cittadini non comunitari provenienti dall’Europa (-75.707) e dall’Africa Settentrionale (-72.695). Dall’altro lato, gli aumenti più consistenti si rilevano invece per persone originarie dell’Africa Occidentale (+3.400, +9,5%).
La componente femminile del fenomeno rappresenta il 48,5% delle presenze ed è molto variabile a seconda delle comunità: prevalente per Ucraina (79,1%) e Moldova (66,9%), in netta minoranza per Bangladesh (27,2%), Pakistan (28,5%) ed Egitto (30,9%). L’Istat registra anche una flessione dell’incidenza dei minori sul totale delle presenze: dal 24,2% del gennaio 2016 al 21,9% del gennaio 2017.
Il calo registrato ha interessato in misura maggiore al Centro-Nord che è l’area con la presenza più elevata: il 35,8% dei cittadini non comunitari ha un permesso rilasciato o rinnovato nel Nord-Ovest, il 26,2% nel Nord-Est e il 24,1% al Centro. È la Lombardia la Regione in cui si collocano prevalentemente gli stranieri non comunitari (25,5%).
Al secondo posto si attesta invece l’Emilia-Romagna (11,5%), seguita dal Lazio (11%). Milano, Roma, Brescia, Torino, Bergamo e Firenze sono le province nelle quali si concentra la presenza non comunitaria. A Milano (11,9%) e Roma (9,3%) vive un quinto degli stranieri extra-europei.
Come sottolinea il rapporto Istat, da diversi anni l’Italia attraversa una delicata fase dei fenomeni migratori: si è passati dall’epoca delle migrazioni per lavoro (e successivamente per famiglia) a quella caratterizzata da nuovi flussi, sempre più spesso motivati dalla ricerca di asilo politico e protezione internazionale.
Le richieste raggiungono il massimo storico (77.927, il 34% del totale dei nuovi permessi) e arrivano soprattutto da Nigeria, Pakistan e Gambia: insieme coprono il 44,8% dei nuovi flussi, ma non sempre danno luogo a una presenza destinata a radicarsi sul territorio.