Preoccupano sempre di più i numeri emersi nell’ambito dell’inchiesta della Motorizzazione Civile sulle false revisioni effettuate in Campania. In un anno, dal 1° luglio 2013 al 30 giugno 2014, nella regione vennero falsificate le revisioni di oltre 6mila bus e camion.
I dati sono stati sottolineati venerdì in Aula a Napoli al processo per la vicenda delle contraffazioni degli esiti degli esami sui mezzi. Anche ad Avellino si sta indagando sullo stesso fenomeno nell’ambito di un’inchiesta sulla tragedia del bus precipitato da un viadotto nel 2013.
L’autobus con alle spalle un milione di chilometri che il 28 luglio 2013 si schiantò contro il guard rail del viadotto Acqualonga sull’autostrada Napoli-Bari precipitando poi in una scarpata, era tra quelli che avevano falsificato la revisione. Il bus trasportava una cinquantina di persone e tra queste solo 10 sopravvissero alla tragedia.
Nel processo in corso ad Avellino sono imputati i vertici della società Autostrade, uno dei proprietari del bus e i funzionari della Motorizzazione (una delle quali già licenziata) responsabili della falsa revisione. A Napoli, nel secondo filone dell’inchiesta, è a processo invece un’altra funzionaria, pure lei licenziata.
La dirigente del ministero dei Trasporti che ha testimoniato in Aula, riporta il Messaggero, ha ricordato come i due funzionari, Antonietta Ceriola e Calogero Bonifazi, siano stati licenziati, e ha illustrato il sistema utilizzato per contraffare gli esiti delle revisioni.