Continuano le indagini dopo la strage di Las Vegas, il cui bilancio, al momento, parla di 59 morti e 527 feriti, alcuni molto gravi. Gli investigatori hanno trovato almeno 42 armi da fuoco, tra pistole e fucili, tra la camera d’albergo e l’abitazione di Stephen Paddock, il killer di Las Vegas. Lo afferma la polizia.
Nella stanza di hotel le armi rinvenute sono 23. Paddock aveva nella sua automobile del nitrato di ammonio, un composto chimico utilizzato anche per produrre alcuni esplosivi. La strage si è consumata in soli 9 secondi, tanto gli è bastato per uccidere decine di persone.
La polizia ha trovato 23 pistole all’interno della stanza dell’hotel Mirage di Las Vegas, dalla quale Stephen Paddock ha sparato. Inoltre il vice sceriffo della contea di Clark, Todd Fasulo, ha fatto sapere che nella casa di Paddock, a Mesquite, a due ore di distanza da Las Vegas, gli agenti hanno trovato altre 19 pistole.
E scoppia la bufera su Facebook e Google che, secondo alcuni media americani, non hanno impedito il propagarsi di informazioni false su quanto stava accadendo: le piattaforme hanno aiutato la diffusione di notizie prodotte da troll di estrema destra in cui si incolpava milizie anti-Trump, sostenendo che l’autore della strage fosse un democratico.
In altri casi sono state diffuse notizie in cui si sosteneva che l’attentatore fosse un musulmano o si fosse convertito all’Islam.