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Il quarto mandato di Angela Merkel |Ecco quali sono le relazioni americano-tedesche

Le elezioni politiche tedesche del 24 settembre 2017 sembravano abbastanza soporifere, nel senso che appariva scontato un netto successo della CDU di Angela Merkel. Invece non e’ andata proprio così. La CDU resta il primo partito tedesco, ma i populisti di AFD hanno avuto il 13% dei voti, cosa che costringerà la Merkel a cercare di costruire una difficile coalizione di governo fra la sua CDU, i bavaresi della CSU, i verdi e i liberali del FDP.

Nelle negoziazioni per costruire questa coalizione dovranno essere affrontate molte difficili questioni: la Brexit, il futuro dell’Unione Europea e il ruolo tedesco in essa, come integrare centinaia di migliaia di immigrati, e come gestire il problema della sempre maggiore assertività della Russia di Vladimir Putin. Per quanto riguarda il rapporto fra Germania e Stati Uniti, ci sono secondo me tre punti chiave che derivano da questo quarto mandato di Angela Merkel alla guida della Bundesrepublik.

Il primo e’ il fatto che, contrariamente alle aspettative di molti liberals occidentali e di molti media in lingua inglese, la cancelliera non ha alcuna intenzione di assumere un ruolo di leadership internazionale. E’ vero che gli Stati Uniti di Donald Trump paiono intenzionati ad abbandonare almeno in parte il ruolo di leader globale che gli USA hanno rivestito a partire dal 1945, ma cio’ non significa che i tedeschi siano pronti a sostituirli. La Germania resta un paese abbastanza perseguitato dai fantasmi  del proprio tragico passato militarista, e Angela Merkel sa bene che l’opinione pubblica del proprio paese non vuole sentir parlare di un maggiore ruolo diplomatico-militare tedesco nel mondo.

Il secondo punto e’ il fatto che,volente o nolente, il presidente Trump avra’ bisogno dell’aiuto della Merkel per raggiungere molte sue fondamentali priorita’. L’Europa e’ il principale partner politico e militare degli Stati Uniti, la relazione economica fra Stati Uniti ed Unione Europea e’ la principale del pianeta e la Germania e’ il primo partner commerciale degli Stati Uniti in Europa. Dunque il raggiungimento degli obiettivi economici internazionali dell’amministrazione Trump passa per la collaborazione con Berlino, come ha recentemente riconosciuto il trade representative americano Robert Lighthizer in un discorso in cui ha parlato della necessità che Washington e Berlino abbiano un approccio comune rispetto alla sfida economica cinese.

Il terzo punto è che potrebbero esserci serie tensioni e disaccordi fra i due paesi. Il rapporto fra Angela Merkel e  Donald Trump non è cominciato sotto i migliori auspici; il messaggio di congratulazioni inviato dalla cancelliera al neopresidente eletto nel novembre 2016 era infatti abbastanza “velenoso” e critico; vi si diceva abbastanza chiaramente che per la Germania le relazioni con i vicini europei avevano la priorita’ rispetto a quella con gli Stati Uniti e che la cooperazione fra Berlino e Washington era condizionata dall’aderenza di quest’ultima a valori liberali quali il rispetto per le persone a prescindere da credo, razza e orientamento sessuale. Un serio motivo di disaccordo fra Germania ed Usa potrebbe essere l’accordo sul nucleare con l’Iran. Per Berlino Teheran ha finora rispettato tutti i parametri dell’accordo e dunque sarebbe un atto di follia il suo stralcio da parte dell’amministrazione Trump. Il presidente Usa e i suoi consiglieri più stretti hanno invece un pregiudizio quasi ideologico nei confronti del paese mediorientale e potrebbero decidere di fare marcia indietro e addirittura imporre nuove pesantissime sanzioni economiche a Teheran.

Questa ed altre divergenze mettono a rischio un rapporto costruito pazientemente da generazioni di diplomatici e politici americani e tedeschi  dal 1945 ad oggi, una “relazione speciale” che sta al centro della stabilità del continente europeo.

Giuseppe Citrolo

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Giuseppe Citrolo
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