Sale la tensione in Catalogna alla vigilia del contestatissimo referendum sull’indipendenza. La polizia ha già sigillato 1300 seggi, ha reso noto il governo di Madrid: “Su 2.315 seggi, 1.300 sono stati sigillati dai Mossos d’Esquadra”. Duro il portavoce del governo spagnolo, Inigo Mendez de Vigo, che ha fatto sapere che, con il blocco delle strutture del Centro per le Telecomunicazioni e le Tecnologie dell’Informazione (CTTI) della Generalitat da parte della Guardia Civile, “è stata colpita l’organizzazione del referendum illegale” organizzato per domani dal governo regionale catalano”.
Mendez de Vigo, parlando al Palazzo di La Moncloa, ha sottolineato che l’esecutivo sta seguendo nel dettaglio gli eventi in Catalogna alla vigilia del 1 ottobre e ha detto che il referendum “è stato già annullato dallo stato di diritto”. Inoltre 163 scuole sono state occupate per evitare l’ingresso degli agenti e consentire le operazioni di voto e in centinaia sono scesi in piazza per manifestare contro il referendum.
I Mossos d’Esquadra hanno controllato 1.300 istituti scelti come seggi elettorali, rilevando che il 12% risulta occupato. I dati sono stati comunicati dalla prefettura. Le forze dell’ordine hanno informato gli occupanti che dovranno lasciare le strutture entro le 6 di domenica mattina. Il governo catalano ha previsto 6.249 seggi elettorali in 2.315 scuole in tutta la Catalogna, nonché un dispositivo di 7.235 persone per permettere a 5,3 milioni di catalani di votare al referendum sull’indipendenza della Catalogna, nonostante la sospensione disposta dalla Corte costituzionale.
Intanto il presidente catalano Carles Puigdemont si è dichiarato “molto deluso” dall’Ue per non avere tutelato i diritti civili in Catalogna “trascurando le proprie responsabilità”. “Quando alla nostra gente si impediva di esporre un cartello per ‘Più Democrazia’, o si arrestava un giovane che apriva un sito web di informazione sul referendum, si proibivano riunioni o si violava la corrispondenza postale, pensavo che l’Ue tanto coraggiosa nel fare discorsi moralizzatori in altri punti del pianeta, avrebbe detto qualcosa. Sono molto deluso”.
Non sono mancati momenti di altissima tensione, con quattro persone che sono rimaste lievemente ferite dopo che ignoti hanno sparato nella notte contro un seggio con un fucile ad aria compressa a Manlleu in Catalogna. I feriti si trovavano sulla porta della scuola Puig Agut. La polizia sta indagando, ma non ci sono stati al momento arresti.
“In questi momenti incredibilmente intensi e emozionanti, sentiamo che il nostro sogno è a portata di mano”, ha detto venerdì sera a una folla di sostenitori il presidente regionale Carles Puigdemont. “Voteremo” hanno scandito i circa 10.000 supporter del referendum radunatisi per assistere all’ultimo meeting del loro leader.