“Pensavo di esserne uscito, di essere guarito, avevo una vita normale e una fidanzata, volevo sposarmi, ma ci sono ricaduto e voglio essere curato”,sono queste le parole di Edgar Bianchi, che è stato fermato per aver molestato ieri pomeriggio una ragazzina di 13 anni in via Rubens, a Milano.
Ha già trascorso otto anni in carcere per scontare la condanna relativa a 25 stupri. Anche adesso ha usato la stessa tecnica di allora: l’ha notata in strada all’uscita da scuola, l’ha seguita per alcuni minuti, è riuscito a entrare nel suo palazzo e, sul pianerottolo, ha abusato di lei. A Genova lo avevano soprannominato “il maniaco dell’ascensore”.
Secondo la perizia psichiatrica del tempo Bianchi è affetto da “narcisismo istrionico con tendenze sadiche”. Aveva iniziato nel marzo 2004, lo presero il 26 settembre 2006 e lo condannarono in primo grado a 14 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale e tentata violenza sessuale, violenza privata, lesioni e atti osceni in luogo pubblico. Tutti episodi consumati su vittime dai 13 ai 19 anni. La pena è stata poi ridotta a 12 anni dalla Corte d’Appello e infine ne ha scontati 8. È stato scarcerato nel 2014.
Oggi erano 150 i poliziotti impegnati nelle ricerche di Bianchi. A tradirlo, oltre alle telecamere, un passaggio in metropolitana registrato dalla sua scheda Atm. Nel pomeriggio il suo avvocato ha chiamato gli inquirenti per annunciare che si sarebbe presentato spontaneamente in procura.