‘Ndrangheta nel mondo dell’imprenditoria e della politica in Lombardia: sono 24 le persone arrestate dai carabinieri. I fermi sono avvenuti nelle province di Monza, Milano, Pavia, Como e Reggio Calabria.
21 le persone condotte in carcere, per tre sono scattati i domiciliari e tre sono le interdittive. Tra gli arrestati anche il sindaco di Seregno, Edoardo Mazza, esponente di Forza Italia. Per lui l’accusa è di corruzione: avrebbe favorito gli affari di un imprenditore edile legato alle cosche, il quale si sarebbe a sua volta adoperato per procurargli voti. L’imprenditore avrebbe intrattenuto rapporti con politici del territorio e coltivato frequentazioni e rapporti fatti di reciproci scambi di favori con esponenti della criminalità organizzata. Il suo interesse era quello di ottenere dai politici una convenzione per realizzare un supermercato nel monzese.
L’ex vicepresidente della Lombardia, ora consigliere regionale di Forza Italia, Mario Mantovani, già arrestato due anni fa in un’altra inchiesta, è indagato per corruzione (non gli vengono contestati reati di mafia). L’accusa riguarda i suoi rapporti con l’imprenditore Antonio Lugarà, lo stesso che ha intrattenuto rapporti con il sindaco di Seregno, finito ai domiciliari.
Le 27 persone colpite dalle misure cautelari sono accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale.
L’inchiesta, partita nel 2015, rappresenta una costola dell’indagine “Infinito”, che nel 2010, sempre coordinata dalle procure di Monza e Milano, aveva inferto un duro colpo alle “Locali” ‘ndranghetiste in Lombardia.
I presunti esponenti della ‘ndrangheta arrestati erano, secondo le indagini, dediti al traffico di droga ed alle estorsioni . È stato scoperto un sodalizio legato alla Locale della ‘ndrangheta di Limbiate (Monza) composto da soggetti prevalentemente originari di San Luca (Reggio Calabria), che secondo l’accusa aveva avviato in provincia di Como un ingente traffico di cocaina, ed è ritenuto responsabile di alcuni episodi di violente estorsioni nella zona di Cantù (Como).