Prosegue lo sciopero della fame dell’equipaggio del peschereccio Anna Madre, sequestrato dalle autorità tunisine tra il 15 e il 16 settembre in acque internazionali. La Tunisia ha infatti richiesto una somma di 69 mila euro per il rilascio dell’imbarcazione, che al momento si trova a Sfax. Una situazione che preoccupa gli stessi componenti dell’equipaggio, italiani e tunisini, che hanno deciso di continuare la loro protesta.
A fare il punto della situazione è Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu: “Il peschereccio Anna Madre è sottoposto a sequestro e la commissione interministeriale si è già pronunciata comminando una pena da pagare. Speriamo, attraverso il lavoro del sistema diplomatico italiano, che ha dimostrato negli anni di essere efficace in questo campo, di far ridurre questa ammenda. Bisogna tenere in conto il fatto che gli stessi tunisini nei giorni scorsi hanno sequestrato dieci pescherecci tunisini, due egiziani e uno turco: è del tutto evidente che c’è un problema generale e loro devono tenere conto delle condizioni interne del Paese”.
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