È salita su un’auto che credeva fosse un taxi, è stata portata in periferia e infine è stata violentata. Protagonista di questo ennesimo episodio di brutalità è stata una turista canadese di 30 anni finita nella trappola del conducente di un finto taxi che si era offerto di accompagnarla alla stazione.
La donna, per la fretta di raggiungere la fermata dei pullman diretti a Venezia, ha accettato l’offerta dell’uomo che si è presentato come dipendente di una nota ditta di noleggio auto con conducente. Il finto taxi parte quindi da viale Monza dirigendosi in periferia, dove l’uomo abuserà della giovane indisturbato.
Una volta allontanatosi l’aguzzino, la giovane – riferisce Repubblica – chiama i soccorsi e viene trasportata alla clinica Mangiagalli, dove viene confermata la violenza sessuale. La donna, nonostante lo stato di choc, riesce a fornire importanti dettagli ai carabinieri.
Gli investigatori passeranno adesso al setaccio le immagini catturate dalle telecamere nelle vie percorse dal finto taxi. Il timore è che l’uomo, adottando la stessa tecnica, possa già aver violentato altre donne che non hanno avuto il coraggio di denunciare quanto accaduto.