Nessun testa a testa, nessun outsider di spicco: a correre per diventare il candidato premier del M5S sarà solamente Luigi Di Maio. Il primo contendente Alessandro Di Battista non ha infatti presentato la sua candidatura entro le 12 di lunedì: “Ho deciso di non candidarmi. Spiegherò, a Rimini, le mie ragioni“, ha poi scritto su Facebook.
Complessivamente i candidati alla premiership sono otto, ma di questi sei sono di fatto dei semi-sconosciuti: Cicchetti Vincenzo, Di Maio Luigi, Fattori Elena, Frallicciardi Andrea Davide, Ispirato Domenico, Novi Gianmarco, Piseddu Nadia e Zordan Marco.
“Io della questione della candidatura a premier ne parlo solo a Italia 5 Stelle, per ora sono impegnato in Sicilia per sostenere Giancarlo Cancelleri a governatore”, ha detto Luigi Di Maio a margine di un incontro avvenuto a Catania per sostenere il candidato M5S alla Regione Sicilia.
Di Maio preferisce quindi glissare: “Dobbiamo vincere in questa Regione e come primo atto dobbiamo tagliare vitalizi e stipendi. Di tutto il resto parlerò sabato a Italia 5 Stelle. Parleremo tutti lì”. In precedenza un altro potenziale avversario di Di Maio, Carlo Sibilia, si era fatto da parte augurando “in bocca al lupo” a chi correrà alle primarie: “Chiunque di noi sarà scelto dalla rete ha già una strada tracciata ben chiara: si chiama programma – aveva affermato Sibilia -. Questa persona sarà un pezzo di un’orchestra dove il direttore è il popolo”.
“Tra poco si inizierà a votare e invito alla massima partecipazione – ha invece commentato Di Battista su Facebook – A colui che sarà candidato faccio un grande in bocca al lupo ricordandogli che avrà un compito meraviglioso: quello di portare avanti il programma votato da migliaia di iscritti. Ringrazio tutte le persone che in queste ore mi hanno scritto chiedendomi di candidarmi. È meraviglioso avere tutto questo sostegno. Allo stesso tempo sono sicuro che la mia scelta sia quella giusta. A riveder le stelle!”.
Anche il M5S ha dedicato un post su Facebook dedicato alle primarie: “I giornali volevano delle primarie fiction, noi gli abbiamo dato la realtà. Questo fa il M5s: dare l’opportunità a chiunque di farsi Stato ed occuparsi della cosa pubblica. È il principio base della democrazia diretta”.
“Le primarie del Pd servono a pesarsi e poi a riposizionarsi dentro al partito e nelle correnti. È una fiction, ma contenti loro. Da noi questo non esiste, questa mentalità non ci appartiene”. Nel frattempo Beppe Grillo è a Roma per incontrare i “big” dell’ala ortodossa che si oppongono alla regola secondo cui il vincitore delle primarie sarà il capo politico del M5S.