La conferenza dei capigruppo al Senato ha deciso di non mettere in calendario la discussione della proposta di legge sullo Ius Soli, il diritto alla cittadinanza italiana per i figli di stranieri nati nel nostro Paese.
Alla base della scelta (paventata da alcuni giorni) ci sarebbero i timori del PD sulla tenuta della maggioranza (come ammesso dallo stesso Luigi Zanda, capogruppo PD): fortemente contraria al testo è Area Popolare e a fine mese dovrà essere votato il Def, che include la nota di variazione di bilancio e deve essere approvato a maggioranza assoluta con almeno 161 voti.
La discussione sullo Ius Soli era già stata rinviata lo scorso a luglio per placare le proteste dei gruppi centristi: ora la legge è a forte rischio visto che deve ancora iniziare la discussione degli oltre 50mila emendamenti presentati (possibile l’approdo in aula a ottobre).
L’unica opzione per evitare di arrivare a fine legislatura senza la legge approvata potrebbe essere il voto di fiducia, che però è un’opzione che vede contraria i partiti di opposizione, come Sinistra Italiana, sostenitori del disegno di legge ma intenzionati a non votare la fiducia al governo.