Il braccio di ferro prosegue. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Il voto dei membri del Consiglio è stato unanime.
Il documento approvato però non presenta i provvedimenti prospettati dall’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Nikki Haley dopo i recenti test atomici di Pyongyang: la bozza presentata dagli Stati Uniti è stata infatti modificata pesantemente, soprattutto per evitare il veto di Russia e Cina.
Tra le misure eliminate vi è l’embargo petrolifero (che aveva l’obiettivo di mettere in ginocchio l’economia nord coreana e anche l’inserimento di Kim Jong-un nella lista nera (e conseguente limitazione ai suoi spostamenti e all’acceso al patrimonio) viene per il momento accantonato.
Le pesanti sanzioni arriva principalmente contro l’industria tessile nordcoreana, già sanzionata prima del voto finale, mentre sul fronte petrolifero gli USA hanno dovuto cedere fissando un limite di barili di fornitura verso la Nord Corea (ma solo a fini di sostentamento e non militari), riducendo i rapporti commerciali del 30% anziché passare al totale embargo.
Presenti varie misure contro il contrabbando e il divieto di rinnovare i contratti a 100 mila espatriati, ma il problema sarà far rispettare le sanzioni, visto che la Corea del Nord ha finora quasi sempre disatteso le risoluzioni internazionali.