L’uragano Irma è arrivato e i danni sono già gravissimi nel Mar dei Caraibi. Il 90% del territorio dell’isola di Barbuda sarebbe andato distrutto (1400 gli sfollati considerata anche Antigua) e il bilancio delle vittime solo a Saint-Martin è di 6 morti. Secondo l’Onu potrebbe colpire e causare danni a 37 milioni di persone.
Danni gravissimi anche a Porto Rico, dove gran parte dell’isola è priva di corrente elettrica a casa delle forti piogge e delle raffiche di vento portate dall’urgano, che insiste sull’Oceano Atlantico e sprigiona venti sino a 295 km/h, mentre due nuove tempesta tropicale, battezzata “Katia” e “Jose” sono passate già allo status di uragani nel Golfo del Messico.
Secondo il governatore della Florida, Rick Scott Irma “è più grande, forte e veloce dell’urgano Andrew”, che nel 1992 devastò le coste dello Stato provocando 65 morti (il secondo bilancio più drammatico di sempre negli USA).
L’uragano è stato classificato di categoria 5 (il massimo della scala) e si sta avvicinando alle Piccole Antille e alla Florida: già colpite Antigua e Barbuda, le Isole Vergini Britanniche e statunitensi e Porto Rico. Scott ha aggiunto in merito all’evacuazione: “Possiamo ricostruire le case ma non possiamo ricostruire le vostre vite”.
Già in corso le operazioni di evacuazione alle Bahamas, il cui governo ha disposto un’evacuazione obbligatoria delle isole nella parte meridionale dell’arcipelago, trasferendo gli abitanti a Nassau sull’isola di New Providence.
Ancora una minaccia dunque dopo l’uragano Harvey, che ha provocato oltre 60 morti ed un milione di sfollati e danni per 180 miliardi di dollari in Texas e Louisiana. Irma potrebbe toccare le coste di Cuba e della Florida meridionale già nel prossimo weekend.