Il Giappone ha aggiornato le proprie stime in merito al testo atomico eseguito dalla Corea del Nord nei giorni scorsi, affermando che la potenza sprigionata sarebbe di 160 chilotoni di potenza, dieci volte l’energia della bomba atomica sganciata su Hiroshima (di 16 chilotoni).
Per il governo di Tokyo, dunque, le stime (così come le analisi dei livelli di radiazione) sarebbero compatibili con l’utilizzo di una bomba a idrogeno, che la Corea del nord minaccia di montare su un missile intercontinentale ICBM, con Pyongyang che sta spostando i propri missili verso la costa occidentale.
Il test ha generato smottamenti nell’area della detonazione e anche oltre, a seguito di un terremoto di magnitudo 6.3, seguito da un’altra scossa di 4.1 pochi minuti dopo. L’esplosione è stata largamente superiore a quella dei test precedenti – afferma il ministro della Difesa Itsunori Onodera – e non possiamo escludere che si tratti di una bomba all’idrogeno”.
Su Twitter Donald Trump annuncia provvedimenti (“sto autorizzando Giappone e Corea del Sud ad acquistare dagli Usa un quantitativo sostanzialmente maggiore di equipaggiamento militare altamente sofisticato”), mentre Putin vita al dialogo: “Un conflitto potrebbe portare a una catastrofe globale”.