Il bilancio delle vittime causate dalla devastante tempesta tropicale Harvey sale a 37 morti. Secondo gli esperti, la tempesta rappresenta il disastro naturale più costoso della storia degli Stati Uniti. Nelle prossime 12 ore, però, Harvey dovrebbe indebolirsi ed essere declassato in “depressione” nonostante continuino le inondazioni in Texas e nella Louisiana.
“L’indebolimento previsto non eliminerà il rischio di precipitazioni intense e inondazioni lungo il percorso di Harvey”, ha dichiarato il Nhc. La tempesta è a circa 80 chilometri a nord di Lake Charles, in Louisiana, con venti a 40 miglia all’ora (64 km all’ora).
Preoccupano intanto due esplosioni avvenute nell’impianto chimico Arkema, vicino Houston in Texas, completamente allagato. Secondo le autorità sono fuoriuscite sostanze tossiche: almeno 9 persone sono ricoverate dopo aver inalato vapori provenienti dalla fabbrica.
Come misura precauzionale per delle esplosioni considerate “inevitabili” era stata ordinata l’evacuazione di un’area di tre chilometri intorno alla centrale che produce perossido organico nella Contea di Harris. Secondo la Arkema non si sono diffuse sostanze tossiche.
Secondo gli esperti, i danni causati da Harvey ammonteranno a circa 160 miliardi di dollari, l’equivalente di Katrina e Sandy messi assieme: “Parti di Houston, la quarta città più popolosa della nazione, saranno inabitabili per settimane e forse mesi”, ha detto Joel Myers, presidente della società di previsioni meteo “AccuWeather”.
I danni causati rappresentano lo 0,08% del Pil statunitense (19mila miliardi). Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, donerà un milione di dollari alle persone colpite dalla tempesta tropicale Harvey, che ha distrutto parte della regione sud-est del Texas.
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