La situazione rimane critica in molte zone del Texas per il passaggio della devastante tempesta tropicale Harvey. Le autorità della contea statunitense di Brazoria, a sud di Houston, hanno dato ordine di evacuare la zona per la rottura degli argini a Columbia Lakes. “Fuggite ora“, recita l’ordine sul profilo ufficiale della Contea.
La zona più colpita resta proprio quella di Houston, nella cui area metropolitana vivono sei milioni di persone. I dati sulle precipitazioni sono impressionanti: in tutto sono caduti 94 centimetri di pioggia nell’area costiera dello Stato e 76 centimetri a Houston, anche se il record è stato toccato a Cedar Bayou, dove è caduto 1,31 metri di pioggia.
Cresce inoltre la paura per due dighe, Addicks e Barker, dove l’acqua ha cominciato a tracimare, con il rischio che alimenti ulteriormente le già catastrofiche inondazioni. Il bilancio delle vittime è al momento di 12 morti, ma è destinato ad aggravarsi, con i dispersi che non si contano più.
A Corpus Christi, la città texana dove Harvey ha toccato terra, il presidente Donald Trump parla di “un disastro di dimensioni epiche, ma abbiamo lavorato insieme come una squadra”. Il tycoon si è complimentato con il governatore del Texas, il repubblicano Greg Abbott, per la risposta ad Harvey, e con Brook Long, capo della protezione civile Usa, che ha sottolineato le differenze con l’uragano Katrina, in Louisiana, nel 2005.
L’emergenza è destinata a durare, ripetono da più parti. Trump chiede quindi che la risposta pubblica sia “da manuale”: “Vogliamo fare meglio che mai. Vogliamo essere guardati tra cinque, dieci anni, perché si dica questo è il modo di farlo”, ha detto.