Non capita spesso di vedere le due principali forze di una conference NBA coinvolte in uno scambio in grado di cambiare le gerarchie. È il caso della trade che ha visto i Boston Celtics acquisire le prestazioni di Kyrie Irving dai Cleveland Cavaliers in cambio un pacchetto comprendente Isaiah Thomas, Jae Crowder, il rookie croato Ante Zizic e la scelta al primo giro ottenuta dai Brooklyn Nets per il 2018.
Una mossa decisa da parte del general manager biancoverde Danny Ainge, che mostra la voglia di vincere subito dei Celtics finalmente pronti a sacrificare parte degli asset accumulati nel corso degli anni per migliorare la competitività della squadra. Con le firme di Irving e Gordon Hayward, e l’arrivo di Jayson Tatum via draft, Boston si candida immediatamente a un ruolo di contender per il prossimo titolo NBA. Da verificare la tenuta difensiva del sistema disegnato da Brad Stevens, alla luce delle partenze di specialisti come Jae Crowder e Avery Bradley, ma un’opportunità come questa andava sicuramente colta.
Dal punto dei vista dei Cavaliers, invece, questo scambio rappresenta la miglior opzione possibile per continuare a essere competitivi nella prossima stagione e ricostruire a partire dall’estate 2018, quando scadrà il contratto di Thomas (e, soprattutto, quello di LeBron James). Cleveland, infatti, in caso di mancato rinnovo di Thomas e LeBron potrà comunque contare sulla versatilità di Crowder, vincolato da un contratto molto conveniente fino al 2020, su un giovane di belle speranze come Zizic e su una delle migliori scelte del prossimo draft.