La stima preliminare corretta per gli effetti di calendario dell’Istat ha evidenziato una crescita del Pil italiano nel secondo trimestre del 2017. Il dato segna un aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2016.
La crescita tendenziale è la più alta registrata da sei anni, ovvero dal 2011 quando l’incremento era stato del 2,1%. Il secondo trimestre ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due in meno del secondo trimestre 2016. La variazione congiunturale è sintesi di un aumento dell’industria e dei servizi, che hanno un “andamento omogeneo, con i servizi che mantengono un tasso di crescita importante” e di un calo dell’agricoltura.
Dal lato della domanda, si registra un apporto positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un limitato contributo negativo della componente estera netta. “Manteniamo un tasso di crescita consistente e persistente“, scrive l’Istat. Esulta il premier Paolo Gentiloni: “Istat: crescita 2017 prevista a +1,5%. Meglio delle previsioni. Una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro”.
Soddisfatto anche l’ex premier Matteo Renzi, che commentando i dati dice: “Il tempo è galantuomo. La strategia di questi anni produce risultati. Scommettere sulla crescita, non sul declino“.