Continua la guerra “a distanza” tra Usa e Pyongyang. L’ultimo avviso è stato lanciato dal segretario alla Difesa Jim Mattis che ha assicurato come gli Usa “eliminerebbero” qualsiasi missile nordcoreano che fosse diretto verso il suolo americano. Mattis ha aggiunto che qualsiasi attacco da parte di Pyongyang potrebbe portare alla guerra.
“Se sparassero contro gli Stati Uniti, questo potrebbe portare alla guerra molto velocemente. Sì, si chiama guerra se ci sparano“, ha aggiunto Mattis. Il segretario ha affermato che i sistemi di rilevamento missilistico e di tracciamento degli Stati Uniti possono rapidamente intercettare un missile lanciato dalla Corea del Nord diretto verso il suolo americano.
Pyongyang ha dichiarato la scorsa settimana che sta considerando di lanciare quattro missili verso Guam. Se un missile viene considerato diretto sull’isola, Mattis ha detto: “Lo faremo fuori“. E arrivata puntuale anche la replica del solito, sprezzante leader nordcoreano: “È necessario che gli Stati Uniti facciano innanzitutto scelte adeguate e le traducano in azioni”.
“Per disinnescare le tensioni e prevenire il pericoloso conflitto militare nella penisola coreana – spiega Kim – è necessario un passo indietro degli Usa che hanno compiuto una provocazione con l’introduzione di enormi attrezzature strategiche nucleari in prossimità della penisola”.
Il leader nordcoreano “ha esaminato il progetto per lungo tempo” e “ha discusso” con gli ufficiali del comando, spiega la Kcna, costatando che le forze armate di Pyongyang sono pronte a lanciare i missili in qualsiasi momento.