“La partita che si gioca a Foggia è di carattere nazionale“. Ne è convinto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, al termine del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltosi a Foggia dopo l’agguato mafioso di mercoledì in cui sono morte 4 persone tra cui due innocenti e un capo clan.
Il ministro ha assicurato: “Sono venuto qui per dire che la risposta dello Stato sarà durissima. Sul territorio saranno inviate 192 unità operative“. In merito ai rinforzi in arrivo sul territorio, Minniti ha spiegato che si tratta di “uomini dei reparti prevenzione e anticrimine della polizia di stato, delle compagnie di intervento dei carabinieri, dei baschi verdi della Gdf”. “Il loro compito sarà quello di saturare il territorio“, ha aggiunto Minniti.
Alla riunione hanno partecipato anche i capi delle forze di polizia, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, il prefetto di Foggia e il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico. “La lotta contro le mafie è una grande battaglia di civiltà e naturalmente su questo fronte è molto importante coinvolgere l’opinione pubblica, avere cioè una partecipazione attiva della gente”, ha aggiunto il ministro dell’Interno.
“È per questo motivo che ho voluto ascoltare i sindaci e i loro consigli. E a loro ho chiesto di essere parte attiva perché serve una sorta di rivolta morale nelle popolazioni di questa Provincia”. L’organizzazione criminale mafiosa “la potremmo definire un ibrido – ha continuato il ministro dell’Interno – perché da un lato è una struttura fortemente chiusa, tenuta insieme da principi di quasi assoluta omertà, con pochissimi collaboratori di giustizia. Dall’altro è caratterizzata da un aspetto più propriamente gangsteristico: è quello che hanno dimostrato uccidendo due pregiudicati e due cittadini inermi e innocenti”.
Minniti ha infine annunciato di “aver condiviso, con il presidente della Regione, di produrre un protocollo d’intesa per portare nella provincia di Foggia le tecnologie migliori a disposizione a partire da impianti di videosorveglianza, dall’uso del sistema satellitare e l’uso dei droni”.