La terra trema in Cina nella provincia sudoccidentale dello Sichuan. I danni registrati sono apparsi subito ingenti, il primo bilancio parla infatti di 12 morti e di 175 feriti. In base al resoconto dei media locali, al sisma di magnitudo 7 (6.5 seconod l’Usgs, 6.3 secondo l’Ingv) registrato alle 21:19 (le 15:19 in Italia), sono seguite oltre un centinaio di scosse di assestamento.
L’area più colpita è la contea di Jiuzhaigou, famosa per il parco nazionale con cascate e formazioni carsiche visitato ieri da oltre 34.000 turisti. Il presidente Xi Jinping ha sollecitato ogni sforzo utile per rendere più efficaci i soccorsi alle popolazioni colpite. Il premier Li Keqiang ha spinto le autorità locali ad accelerare le operazioni di “organizzazione e monitoraggio“.
Oltre 100 turisti sono rimasti intrappolati a Ganhaizi, popolare veduta di Jiuzhaigou, dopo una frana che ha bloccato le strade, mentre altri 10.000 sono stati evacuati. Secondo la valutazione preliminare fatta dall’unità di crisi del ministero degli Affari civili, il terremoto ha distrutto o gravemente danneggiato un totale di 24.000 stanze.
La China Earthquake Administration ha inviato sul posto un pool di 55 tecnici, affiancando le unità locali delle province di Sichuan e Gansu. La contea di Jiuzhaigou ha mobilitato il 90% dei veicoli d’emergenza e 1.200 soccorritori totali, impegnati anche negli interventi negli hotel disseminati nelle aree rurali. Il sisma è stato avvertito su una vasta area: da Chengdu, la capitale dello Sichuan a circa 300 km dall’epicentro, fino alle province vicine di Gansu e Shaanxi.