L’inchiesta della procura di Trapani sui presunti accordi tra Ong e trafficanti di esseri umani si allarga ulteriormente. Dopo il sequestro della nave Iuventa, il mirino degli investigatori sembra essersi spostato verso organizzazioni. L’ipotesi è infatti che la Iuventa sia stata solo la nave ponte verso navi più grandi.
Secondo il Corriere della Sera le “consegne concordate” potrebbero essere stati al centro di accordi tra le varie Ong. La Iuventa, una nave piccola, dopo aver caricato diversi migranti nelle acque libiche, andava a “scaricarli” su navi più grandi di altre Ong. Tra queste spesso c’erano i mezzi di Msf.
“Proseguiamo i salvataggi in mare – ha detto il presidente di Msf Loris De Filippi – in totale coordinamento con la Guardia Costiera. Ma se ci dicono di fermarci, andremo altrove“. Medici senza frontiere è una di quelle Ong che non ha firmato il patto messo a punto dal Viminale: “Abbiamo salvato 69mila persone, se una Ong si è comportata male le altre hanno seguito le regole. Non è che prima del codice del Viminale ci fosse l’anarchia”.
Dalle intercettazioni è però emerso come alcune navi di Msf arrivavano a fare da “piattaforma” della Iuventa prima ancora di essere allertate dalla Guardia Costiera. Intanto al Viminale si analizzano i dati del post codice Ong. Gli ultimi dati parlano di un calo di almeno il 3% degli arrivi rispetto allo scorso anno.