L’aggressione armata ai due pescherecci mazaresi che si trovavano in acque internazionali nei pressi di Zarzis, al confine fra la Tunisia e Libia, ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza in mare degli operatori della pesca siciliani.
In merito è intervenuto il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, così interviene: “Si apprende da fonti giornalistiche che sedicenti miliziani libici si trovassero bordo di una motovedetta tunisina. Ciò è inverosimile, tale notizia è priva di fondamento”.
“Da fonti qualificate tunisine – continua Tumbiolo – si conferma l’intervento della Marina Militare Tunisina a seguito dell’aggressione armata ai due pescherecci mazaresi “Aliseo” e “Anna Madre” ad opera di una motovedetta della Dogana della Repubblica di Tunisia”.
Il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu conclude: “È opportuno sottolineare che i rapporti fra i Governi nazionali e regionali di Italia e Tunisia, e fra le comunità locali siciliane e tunisine, sono eccellenti. Lo stesso dicasi per i rapporti fra l’Italia e la Libia e gli operatori delle due sponde che manifestano costantemente l’interesse a creare un clima di cooperazione e di dialogo”.