Una nave della Ong tedesca “Jugend Rettet”, la “Juventa”, è stata sequestrata su richiesta della Procura di Trapani che da mesi indaga sui salvataggi effettuati nelle acque del Canale di Sicilia da navi delle Ong. Il reato ipotizzato è il favoreggiamento dell‘immigrazione clandestina.
Per la Procura sarebbero coinvolti singoli membri dell’equipaggio mentre la Ong è estranea: “Nessuno scopo di lucro“. Lo Sco, che ha condotto l’inchiesta, si è avvalso anche di un agente sotto copertura sulla nave Vos Hestia che opera per conto di Save the Children.
La Iuventa, un peschereccio battente bandiera olandese di 33 metri, è stato fermato in mare e condotto a Lampedusa. Per scortarlo in porto sono intervenute diverse motovedette della Guardia costiera, con un grande spiegamento di forze dell’ordine anche sulla banchina.
Il comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, il tenente di vascello Paolo Monaco, è salito a bordo della nave: “Si tratta di un normale controllo, che abbiamo fatto e che non comporterà alcun problema“. Dopo qualche ora, però, si è saputo che il peschereccio era sotto sequestro.
Gli inquirenti, su input di due ex operatori di Save The Children poi assunti dall’agenzia Imi Security Service, avrebbero accertato almeno tre casi in cui alcuni componenti dell’equipaggio della nave, non ancora identificati, avrebbero avuto contatti con trafficanti di migranti libici e sarebbero intervenuti in operazioni di soccorso senza che i profughi fossero in reale situazione di pericolo.
I migranti sarebbero stati trasbordati sulla nave della Ong scortati dai libici, sostiene la Procura. Per i pm il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, escluso solo quando il soccorso avviene in situazioni di imminente rischio, sarebbe evidente.
Gli episodi contestati risalgono al 18 e 26 giugno e al 10 settembre: “Ma ve ne sono anche altri – ha spiegato il magistrato – che contribuiscono a sostenere che questa condotta sia abituale”. La responsabilità degli illeciti sarebbe comunque individuale. Non ci sarebbero cioè legami tra i trafficanti e la Ong: infatti non è stata contestata l’associazione a delinquere: “E comunque – ha precisato Cartosio – le persone coinvolte non hanno agito per denaro. La mia personale convinzione è che il motivo della condotta dell’equipaggio sia umanitario”.