Giornata storica per il futuro del Venezuela. Il popolo è chiamato alle urne per votare la nuova Assemblea costituente voluta da Nicolas Maduro che sarà chiamata a riscrivere la Costituzione in ottica presidenziale. I sostenitori della riforma sono convinti che l’Assemblea possa portare alla fine della crisi economica e politica del Paese.
I dati ufficiali parlano di un’affluenza del 41,5%, ma per l’opposizione l’astensione è dell’87%. “Noi non riconosciamo questo processo fraudolento, per noi è nullo, non esiste”, ha detto uno dei leader dell’opposizione, Henrique Capriles, convocando una marcia.
“Abbiamo un’Assemblea costituente“, ha Maduro detto davanti a centinaia di sostenitori riuniti nel centro di Caracas. “Si tratta del voto più importante che la rivoluzione abbia mai avuto in 18 anni di storia”, ha aggiunto.
Durissimi anche gli Stati Uniti: “Le fasulle elezioni di Maduro sono un altro passo verso la dittatura. Non accetteremo un governo illegale. Il popolo venezuelano e la democrazia prevarranno”, ha detto infatti l’ambasciatore americano all’Onu, Nikki Haley.Venezuela.
Il leader dell’opposizione Leopoldo Lopez chiede di non riconoscere il voto e denuncia la “brutale repressione della protesta”. All’appello hanno già risposto Messico, Colombia, Argentina e Perù, assicurando che non riconosceranno l’esito delle elezioni. Anche il Cile parla di voto “illegittimo”.
Ma lo scenario è di questi giorni è caratterizzato da violenze e criminalità. È stato infatti ucciso a colpi di pistola un candidato all’Assemblea, Josè Felix Pineda, 39 anni: “Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nell’abitazione dell’avvocato che viveva a Ciudad Bolivar, nel sud-est del Paese, e ha sparato contro l’uomo a più riprese“, hanno reso noto le autorità.
E ci sono altre 16 vittime. Si tratta di alcuni venezuelani che partecipavano alle proteste contro l’Assemblea Costituente. Il bilancio complessivo delle vittime della protesta antigovernativa sale così a 112. Alcuni agenti della Guardia Nazionale venezuelana sono rimasti feriti da una bomba incendiaria lanciata dai manifestanti ad Altamira, nell’est di Caracas.
Un gruppo di agenti in motocicletta si stava dirigendo verso l’autostrada, dove l’opposizione ha convocato una manifestazione, quando è esplosa la bomba. Almeno due agenti sono rimasti feriti e tre motociclette della Guardia Nazionale hanno preso fuoco.
L’opposizione venezuelana ha intanto convocato nuove manifestazioni a Caracas per respingere “la Costituente truffa” promossa dal presidente Nicolas Maduro. “Popolo del Venezuela, l’appello è chiaro: con determinazione e con coraggio nessuno deve partecipare a questa truffa”, ha annunciato Freddy Guevara, vicepresidente del Parlamento, in mano all’opposizione.
Foto da Twitter.