Siccità, senz’acqua due terzi dei campi italiani | A Roma la situazione è critica: “Stop di 8 ore”

di Redazione

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Siccità, senz’acqua due terzi dei campi italiani | A Roma la situazione è critica: “Stop di 8 ore”

| lunedì 24 Luglio 2017 - 09:14

Un’analisi di Coldiretti ha messi in luce la drammaticità dell’emergenza siccità che sta colpendo gran parte della Penisola. Dieci regioni sono pronte a chiedere lo stato di calamità naturale. Basti pensare che le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti sono di oltre 2 miliardi di euro.

Circa i due terzi dei campi coltivati in Italia sono senz’acqua. La richiesta dello stato di calamità prevede, per le aziende, la sospensione delle rate dei mutui, il blocco dei pagamenti dei contributi e l’accesso al Fondo per il ristoro danni. Si ha anche il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali.

Tenuto conto dell’eccezionale siccità, il 2017 è l’anno più caldo e meno piovoso degli ultimi 200 anni, vengono estesi i benefici del fondo anche alle aziende agricole che potevano sottoscrivere assicurazioni, grazie a un emendamento al decreto Mezzogiorno ora in Senato.

Nell’analisi della Coldiretti si evidenzia che il Lago di Garda è appena al 34,4% di riempimento del volume, mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia è circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Per gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l’alimentazione degli animali (la produzione di latte è crollata del 15% anche per il grande caldo).

L’allarme fieno riguarda anche gli alpeggi in montagna dove secondo un monitoraggio della Coldiretti in Lombardia sui pascoli di montagna si registra in media un calo del 20% di erba a disposizione del bestiame. E a preoccupare particolarmente è anche la situazione di Roma.

Acea ha ipotizzato per la Capitale turni di otto ore senza acqua ogni giorno per circa un milione e mezzo di romani una volta che saranno sospesi i prelievi dal lago di Bracciano ordinato dalla Regione Lazio. Lo stop dell’erogazione potrebbe concretizzarsi la notte o la mattina per turni in ogni quartiere o municipio.

Il blocco della fornitura idrica potrebbe iniziare dopo il 28 luglio, giorno in cui partirà la sospensione delle captazioni dal lago di Bracciano. Ovviamente, il piano Acea comporterebbe la tutela di ospedali, vigili del fuoco e delle altre attività sensibili. Ma le polemiche non sono mancate.

“L’ipotesi di 8 ore di sospensione di acqua a Roma avanzata da Acea ci sembra francamente spropositata e sospetta. Ancora ieri i dirigenti parlavano di captazione irrilevante dal Lago Bracciano oggi questo ‘irrilevante’ diventa una minaccia inaccettabile per centinaia di migliaia di cittadini”,  afferma in una nota Fabio Melilli, segretario Regionale Pd Lazio.

Nel Lazio le criticità maggiori si registrano a Latina dove sono compromessi fino al 50% i raccolti di mais, ortaggi, meloni, angurie. Complessivamente i danni – tra investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito – si attestano tra 90 e i 110 milioni di euro, secondo la Coldiretti.

Per evitare la turnazione di 8 ore a Roma, governo e Regione Lazio lavorano a un piano B: aumentare l’approvvigionamento idrico da altre fonti fino ai primi di agosto, quando i romani andranno in ferie e la richiesta di acqua diminuirà. Si vuole in sostanza far affluire nell’acquedotto di Roma più acqua da altre nove fonti di approvvigionamento.

In particolare, rivelano Messaggero e Repubblica, si punta sulle cinque sorgenti che già garantiscono la gran parte dell’acqua potabile. Si pensa soprattutto a quella del Peschiera, la principale, situata in provincia di Rieti. L’obiettivo è quello di arrivare alla prima settimana di agosto. I romani cominceranno ad andare in ferie e di conseguenza diminuirà la richiesta di acqua. Quindi si spererà nelle piogge che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, soprattutto al Centro-Nord.

 

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