La tensione nei pressi della spianata delle moschee, a Gerusalemme, torna altissima. Nelle ultime ore si sono infatti registrati scontri fra polizia israeliana e palestinesi nei quali sono morti tre palestinesi e sono stati soccorsi diversi feriti. I disordini sono scoppiati dopo la decisione di Tel Aviv di installare metal detector all’ingresso del sito e di permettere l’accesso esclusivamente alle persone con più di 50 anni.
Quasi parallelamente, in Cisgiordania, un palestinese ha ucciso a coltellate tre israeliani in un insediamento. Le vittime di Gerusalemme, confermate dalla polizia israeliana, sono Muhammad Sharaf, 18 anni, Muhammad Abu Ghannam e una terza persona morta in ospedale a Ramallah dopo esser stata ferita da alcuni spari ad Abu Dis, vicino alla Città Santa
In tutto i palestinesi rimasti feriti sono 390: la maggior parte di loro ha lamentato casi di intossicazione da gas lacrimogeni. Sono invece 38 i feriti per proiettili di gomma e ustioni, mentre altre 66 persone sono state ricoverate in ospedale per ferite causate da colpi d’arma da fuoco. Secondo la polizia israeliana, cinque agenti sono rimasti feriti.
Altri scontri fra dimostranti e reparti dell’esercito sono avvenuti in Cisgiordania a Hebron, Betlemme, Ramallah e Tulkarem. Intanto il presidente palestinese, Abu Mazen, ha annunciato che congelerà ogni contatto con Israele a tutti i livelli.