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Trapani, sequestrato oltre un milione a un boss | Era appartenente alla famiglia mafiosa di Marsala

Un milione e duecentomila euro. A tanto ammonta il patrimonio sequestrato dai carabinieri del R.O.S. e da quelli del Comando Provinciale di Trapani nei confronti di Michele Giacalone, già arrestato nell’ambito dell’indagine VISIR il 10 maggio 2017 per associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, quale appartenente della famiglia mafiosa di Marsala.

Il provvedimento, che è stato richiesto dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo – diretta dal dott. Francesco Lo Voi  – si si fonda sulle emergenze investigative provenienti dalle attività condotte dal R.O.S. L’operazione è stata sorretta dagli esiti dell’indagine VISIR sul mandamento di Mazara del Vallo e della sua pericolosa articolazione territoriale rappresentata dalla famiglia mafiosa di Marsala, capeggiata dall’uomo d’onore Vito Vincenzo Rallo ed operante secondo le espresse direttive del latitante Matteo Messina Denaro.

Le indagini sull’aggregato mafioso marsalese hanno, infatti, documentato gli assetti di vertice ed i delitti perpetrati dalla famiglia lilibetana, fornendo importanti elementi sul suo collocamento baricentrico nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo, “nonché rilevanti riscontri sulla costante operatività e periodica presenza in territorio trapanese del citato latitante”.

Giacalone, favoreggiatore della latitanza del noto capo mafia Antonino Rallo, emergeva quale referente imprenditoriale dell’attuale capo famiglia Vito Vincenzo Rallo (fratello di Antonino) mettendo a diposizione della cosca gli immobili della propria società per gli incontri riservati degli associati e contribuendo al sostentamento degli affiliati detenuti e della famiglia Rallo.

Attraverso il continuo scambio di comunicazioni con gli altri affiliati e la partecipazione a riunioni mafiose del sodalizio marsalese con esponenti delle altre famiglie trapanesi, Giacalone divenne responsabile della raccolta dei profitti delle attività illecite e della relativa distribuzione, dedicandosi ad attività estorsive nei confronti di altri imprenditori del settore edile.

Sigilli sono stati posti ad un bene immobile, a disponibilità finanziarie, e tre mezzi d’opera e a una società e relativi beni strumentali.

Angelica Serrai

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Angelica Serrai
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