È durato quasi un’ora il confronto tra il ministro dello Sport, Luca Lotti, il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi. Lotti ha ribadito la sua “estraneità alla vicenda Consip” e alla fuga di notizie sulla relativa indagine.
“È stato un sereno interrogatorio – hanno commentato al termine gli avvocati Franco Coppi e Ester Molinaro -. Il ministro ha risposto puntualmente a tutte le domande che gli sono state rivolte e ha ribadito con fermezza la sua estraneità ai fatti contestati“.
Si è trattato di un atto istruttorio arrivato ad otto mesi di distanza da quando Lotti fece alcune dichiarazioni spontanee dopo che il 21 dicembre i magistrati di Napoli, prima di trasmettere il fascicolo di indagine a Roma, avevano proceduto con la formale iscrizione nel registro degli indagati.
Il ministro è indagato per rivelazione insieme al comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette, al comandante della Legione Toscana Emanuele Saltalamacchia, e al presidente di Publiacqua Firenze Filippo Vannoni. Lotti fu iscritto a seguito delle audizioni come testimone svolte a Napoli di Luigi Marroni, all’epoca amministratore delegato di Consip e dello stesso Vannoni.
Lo scorso 20 dicembre Marroni aveva raccontato ai pm napoletani John Woodcock e Celeste Carrano di essere stato informato da Lotti dell’inchiesta su Consip oltre che dal generale Saltalamacchia, dall’ex presidente Consip Luigi Ferrara, e dallo stesso Vannoni.
Il ministro, dal canto suo, ha affermato di conoscere Vannoni dal 2008 e di averlo incontrato casualmente il 21 dicembre scorso alla stazione di Firenze e alcune ore dopo a Palazzo Chigi.