L’Istat ha presentato i dati del primo trimestre 2017 relativi al deficit delle amministrazioni pubbliche in rapporto, pari al 4,3% e in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2016 (quando era al 4,9%).
La riduzione dell’indebitamento netto porta ai livelli di deficit più bassi dal 2000, mentre in contemporanea si registra una pressione fiscale al 38,9%, in crescita di 0,3 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Entrando nello specifico, il saldo primario nel primo trimestre 2017 è risultato negativo per 2.498 milioni di euro, mentre quello corrente è negativo per 7.096 milioni di euro (8.751 in meno riposto al primo trimestre dell’anno precedente).
A calare è anche l’incidenza sul Pil, che passa dal al -1,7% dal -2,2% registrato nel primo trimestre del 2016, con uscite che crescono dello 0,8%. Dato positivi che si riflettono anche sul reddito disponibile delle famiglie consumatrici, in aumento dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,3%. Cresce la propensione al risparmio, pari all’8,5%,+ 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma anche il potere d’acquisto, cresciuto dello 0,8% rispetto al trimestre precedente.
Nel frattempo, l’Agenzia delle entrate, sta provvedendo all’invio ai contribuenti di “altre 100mila lettere per valutare se mettersi in regola”. I destinatari delle lettere, secondo quanto risulta dalle banche dati, “nel 2014 non hanno dichiarato in tutto o in parte alcuni redditi percepiti nel 2013”. I contribuenti avranno modo di giustificare l’anomalia o presentare una dichiarazione integrativa.